lunedì 22 maggio 2017

L'AQUILA TUDERTE SORVEGLIA LA PROPRIA TERRA D'INCANTO

L'aquila tuderte in bronzo sulla facciata del Palazzo dei Priori di Todi, il simbolo della cittadina. Opera di Giovanni di Gigliaccio del 1339


Il simbolo d'un borgo antichissimo che domina le verdi colline umbre, disteso dolcemente su un paesaggio nobile di bellezza e fascino. L'aquila in bronzo che spicca sulla facciata rinascimentale del Palazzo dei Priori di Todi è testimone d'un passato glorioso che affonda le proprie radici nei secoli e, allo stesso tempo, di ricchezze storico culturali e paesaggistiche in un territorio che merita d'essere conosciuto, per comprendere quanto sia importante la conservazione degli antichi splendori come baluardo di meraviglia di fronte all'oblio dilagante dell'ignoranza.
La cittadina è una perla la cui identità millenaria risale agli etruschi. Il nome Todi infatti, deriva da tutere, parola che nella lingua dell'affasciante popolo antico significa confine.Conquistata dai romani raggiunse il suo massimo sviluppo durante il Medioevo, periodo che ne caratterizza l'aspetto tuttora. Divenne feudo della Chiesa e subì modifiche solo nel Rinascimento. 
Dalla centrale Piazza del Popolo, il cuore della città dove si fronteggiano i tre palazzi del potere temporale e l'imponente Duomo, a S. Fortunato edificata a partire dal 1292, fino a S. Maria della Consolazione, capolavoro del Rinascimento umbro. Senza dimenticare i pittoreschi Nicchioni, quattro architetture romane d'età probabilmente augustea, volte un tempo a sostenere una via sopraelevata oggi scomparsa.
Perdersi negli stretti vicoli del centro ammirando profili e decorazioni, edifici e scorci indimenticabili è un piacere unico per il visitatore, che ha così la possibilità di assaporare il respiro dei secoli attraverso la magnificenza delle opere d'arte e d'ingegno, perfettamente inserite in un contesto impareggiabile di natura e paesaggio.
   


Il Duomo di Todi, costruito a partire dal XII secolo forse su un preesistente edificio romano


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