martedì 4 agosto 2015

IL CUORE DI GHIACCIO DELLO STELVIO



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La salita sembra non finire più. Al primo dei 45 tornanti che distorcono una strada sottile come un sentiero di montagna non ci si rende conto di quanto sarà lunga arrivare lassù, ai 2760 metri del Passo dello Stelvio, al confine tra Lombardia e Alto Adige.


E una volta giunti alla più celebre tra le Cime Coppi, il punto più alto mai raggiunto dal Giro D'Italia nella propria storia, l'ascesa non è certo terminata. Una prima seggiovia e poi una seconda fino ai ghiacci perenni, che a dispetto dell'aggettivo soffrono i fendenti inferti dai cambiamenti climatici, con i grandi crepacci, visibili anche dall'alto, che sembrano le cicatrici di squarci inferti da una mano crudele, quella dell'uomo.


Qui si può godere di paesaggi onirici, al di sopra delle nuvole o immersi in esse, quasi a fondersi con le fredde altezze. Oppure, nei giorni limpidi, spaziare con lo sguardo in ogni direzione ammirando picchi tanto perfetti da sembrare disegnati dal più sapiente degli artisti.


Lo Stelvio con il suo parco e il ghiacciaio rappresenta un vero tesoro di natura e maestosità, un luogo da vedere e assaporare per capire quanto sia importante la conservazione del patrimonio paesaggistico e naturale del Paese contro ogni mira speculativa che si celi, magari, sotto le spoglie rassicuranti di un finto sviluppo economico.

Le piste del ghiacciaio dello Stelvio

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